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La Cugina Bette
(Balzac)

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Parigi non fa da semplice sfondo alle complicate vicende narrate da Balzac, ma ne è un elemento fondante. E? la Parigi tra il 1830 e il 1840, quella Parigi che vive ancora nel ricordo del ?grande imperatore?, delle guerre napoleoniche ed è popolata da uomini distintisi sul campo di battaglia che fremono dell?inoperosità attuale. Ma Parigi è anche la capitale del denaro e della bella vita, delle donnine belle e di facili costumi che raggirano uomini facoltosi i quali, travolti dalla passione, dimenticano famiglia, onore e ricchezze. Il rapporto di Balzac con questa città è passionale: ne esalta la bellezza, ma il suo amore non gli impedisce di coglierne i lati negativi e mostrarli. Ed è proprio in questo scenario che la cugina Bette, protagonista del romanzo, tesse la sua tela. Fa la sua apparizione nel IX paragrafo, intitolato ?Una zitella?. E? una donna di 43 anni, magra, bruna, dalle sopracciglia folte. E? divorata da un odio feroce, atavico, nei confronti della bella e fortunata cugina Adeline. Sin da piccola aveva covato questo risentimento nei confronti della cugina che sembrava già destinata, sebbene di modesta estrazione sociale come lei, in virtù della sua bellezza, ad un radioso futuro. Adeline aveva sposato il barone Hulot, uomo bello e facoltoso, di cui era, dopo più di vent?anni di matrimonio, ancora innamoratissima. Ma il sentimento di Adeline per il marito si dimostrera?, nel corso del romanzo, qualcosa di più dell?amore: sarà pietà, dedizione, fiducia cieca, sottomissione totale, tanto da far apparire la donna un modello di virtù. Tutti gli sforzi della cugina Bette tendono alla distruzione della felicità di questa coppia e dei due figli. La sua vendetta si scatena nel momento in cui Hortense, figlia di Adeline, riesce a sposare l?uomo di cui la ?zitella? era innamorata e che aveva preso sotto la sua protezione. Da allora, ogni sua azione tenderà a rovinare moralmente ed economicamente la , l?amante del barone Hulot, lo condurrà sul lastrico. Per Balzac, Valerie è il simbolo della donna dissoluta interessata esclusivamente al denaro, capace di minare non solo la pace familiare, ma l?esistenza stessa di un uomo. E? il denaro appare sovrano: un giorno dona potere, l?altro getta nello sconforto. Ma, a ben guardare, il denaro è solo l?elemento più visibile, uno strumento di cui la borghesia si serve per ?comprare la felicità?. Ed i risultati di questa concezione non tarderanno a mostrarsi in tutta la loro drammaticità. Ma la cugina Bette non appare ?cattiva?: è solo uno dei due combattenti nella perenne lotta tra ricchi e poveri. Sino alla fine ella riesce a rimanere nella considerazione dei ?parenti ricchi? un ?angelo della famiglia? e ad ottenere la loro riconoscenza. Balzac analizza questa realtà, studia i comportamenti dei suoi personaggi andando oltre l?apparenza, mostra senza remore le debolezze di ognuno. Anche i personaggi che appaiono perfetti non sono esenti da critiche. Il romanzo di Balzac è stato pubblicato nel 1846, poco prima dei moti del 1648, quando già nell?aria si respirava il malcontento nei confronti dei soprusi della borghesia agiata. Questo libro è quindi espressione di sentimenti diffusi nella Francia degli anni ?40 e si inserisce nel clima teso di quegli anni, in quella polveriera che sta per esplodere.



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