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The Divine Comedy
(Dante Alighieri)

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PERCHE' CONTINUARE A LEGGERE LA DIVINA COMMEDIA? Premetto che ho messo questo sottotitolo perchè non ho intenzione di riassumere il libro ( tra l'altro inutile perchè chi non conosce il suo contenuto?). La mia intenzione è quella di capire insieme a voi il motivo per cui è importante continuare a leggere il poema, anche oggi, nel 2006. Come sappiamo, la Divina COMMEDIA raccoglie il sapere enciclopedico del mondo Medievale, infatti Dante inizia la stesura nel 1304, in piena epoca medievale. Questa è forse la causa principale della difficoltà di interpretazione del lungo poema, a parte il volgare trecentesco da "decifrare". Per es. nel Medioevo vigeva ancora la teoria geocentrica... Anche solo questo è molto eloquente della diversità fra noi e loro! Figure allegoriche, retoriche, registri linguistici diversi a seconda del contesto, personaggi storici, della cronaca fiorentina del tempo, mitologici etc fanno il resto... Ma allora chi ce la fa fare a impelagarci in una lettura così complicata che può perciò risultare anche noiosa e incomprensibile? Tra l'altro ci è sempre stata imposta come studio obbligatorio a scuola e spesso ce l'hanno insegnata male e fatta odiare... Nonostante tutte queste difficoltà, però, la Divina Commedia non si può non leggere e non conoscere! Prendete il canto XXVI dell'Inferno, quello che parla di Ulisse: come si fa a non rimanere affascinati da questa figura d'uomo astuto ma anche umanamente curioso, che proprio a causa di questa sua sete insaziabile di conoscenza, muore? O come si può rimanere indifferenti di fronte a Paolo e Francesca e alla loro passione amorosa che li portò a morire insieme? E come non sentirsi impietositi di fronte alla tragedia familiare narrata dal conte Ugolino? Beh, sicuramente l'Inferno fra le tre cantiche è quella più interessante, più stimolante e più bella proprio per la presenza di queste figure così autentiche e vere. Ma anche nel Purgatorio e nel Paradiso non mancano personaggi affascinanti e veri, basta solo avere il desiderio e la voglia di cercarli, di capirli e vedremo che alla fine la Commedia non è poi un poema così incomprensibile e noioso. La Divina Commedia ha la capacità di emozionare ogni volta che si rileggono quelle famose pagine! Non tutti i libri hanno questa capacità, non è vero? Come tutti saprete, Dante è stato definito il padre della lingua italiana: non è anche questo un motivo in più per conoscerla? Conoscendola, noi conosceremo la nostre origini, e potremo constatare,forse con un pò di stupore, che noi Italiani del 2000 assomigliamo molto ai nostri antenati del 1300 come sentimenti, valori, credenze, debolezze, paure... Il Poema è stato tra i libri più letti nella storia, tra i più recensiti, i più criticati. E allora? Proprio noi dobbiamo essere gli unici a non conoscerla o a non apprezzarla? Non è però solo una questione di cultura personale la molla che ci deve spingere a leggere il poema di Dante: ma la curiosità della conoscenza delle nostre origini storiche e linguistiche! Poi la coscienza di trovarsi di fronte ad uno scritto sì del '300 ma che ha in sè tanta modernità, tanta carica emotiva, tanta vita raccontata con suprema abilità! Io lo sto facendo da un mese a questa parte: un canto al giorno. Ogni volta che ne finisco uno, mi sento più ricca. Vi consiglio di leggere l'edizione curata dal Di salvo (Zanichelli) perchè è completo di riassunti, commenti e spiegazioni varie. Non è difficile da trovare perchè è molto utilizzata nei Licei e nei Corsi Universitari e probabilmente ne avrete già una copia. Altre edizioni più che buone sono quella a cura di Natalino Sapegno (La Nuova Italia) e quella curata da Bosco-Reggio (Le Monnier).



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