Lessico Famigliare
(Natalia Ginzburg)
Lessico famigliare è la storia di una famiglia ebrea, quella della scrittrice, che si svolge a Torino fra gli anni Trenta e Cinquanta. Natalia, l?ultima dei cinque figli, è la voce narrante. Con assoluto rispetto della verità, e, per certi versi, mantenendo l?incanto della fanciullezza, l?autrice ripercorre con la memoria le vicende dei suoi cari, ma ne fissa per sempre anche il linguaggio (che, come sappiamo, è unico per ogni nucleo famigliare), i motti, le abitudini radicate. Ne è protagonista il padre Giuseppe: la casa riecheggia sia delle sue urla che delle sue risate. Egli è tenero e dispotico al tempo stesso Il Lessico è una storia che ruota su se stessa, proponendo, a brevi intervalli, lo stesso frasario, che a mano a mano conquista il lettore, col risultato di diventargli, alla fine, per l?appunto, famigliare. Natalia annota, apparentemente con un certo distacco, le liti tra fratelli, i primi amori della sorella, le leziosaggini della madre. Una casa molto frequentata, quella dei Levi. Ci vive Natalina, la fedele cameriera; spesso le fa compagnia la sarta, chiamata dalla padrona di casa per rivoltare un cappotto o confezionare abiti a domicilio. Numerosi gli amici di famiglia, quelli dei figli, i colleghi del professor Levi (docente universitario): l?elenco delle amicizie è davvero ampio e sorprendente. Nel salotto di casa si raduna il fior fiore del mondo intellettuale torinese. Secondo alcuni nel romanzo c?è un certo ?snobismo? della Ginzburg, accusata di sciorinare, con assoluta naturalezza, e chiamandoli semplicemente col nome di battesimo, un ragguardevole elenco di intellettuali e politici della scena torinese di quegli anni. Natalia conobbe fin da ragazzina il capolavoro di Proust, essendo, questo, oggetto di vivaci discussioni in seno alla famiglia. Effettivamente vi sono, fra la Recherche e il libro della Ginzgurg, dei punti di contatto. Alla narrazione delle vicende famigliari fa da sfondo la Storia: l?ascesa di Mussolini, le leggi razziali, la lotta antifascista. Nel suo libro, l?autrice affronta con un certo pudore la prigionia del padre, la fuga oltre confine dei fratelli, la reclusione e l?uccisione del primo marito, riuscendo a conservare la semplicità e la freschezza che contraddistinguono i suoi scritti. Come definire Lessico famigliare? Un libro di memorie, un?autobiografia? Da sempre si considera l?autobiografia l?ambito preferito dalla letteratura femminile. Nel caso di Natalia, i ricordi dell?infanzia si concentrano esclusivamente nella sfera famigliare, poiché non frequentò le scuole elementari e per i primi anni ebbe come maestra la madre. Il Lessico, però, non può considerarsi una semplice autobiografia, come scrive la stessa autrice. È soprattutto un insieme di ricordi, che il trascorrere del tempo può avere reso imprecisi, labili. Con la sua opera l?autrice ha inteso lanciare un chiaro messaggio, di fronte al disperdersi della propria famiglia d?origine a causa della guerra, delle morti, della lontananza. «Noi siamo cinque fratelli. Abitiamo in città diverse, alcuni di noi stanno all'estero: e non ci scriviamo spesso. Quando ci incontriamo, possiamo essere, l'uno con l'altro, indifferenti o distratti, ma basta, fra noi, una parola. Basta una parola, una frase: una di quelle frasi antiche, sentite e ripetute infinite volte nella nostra infanzia, per ritrovare ad un tratto i nostri antichi rapporti, e la nostra infanzia e giovinezza, legata indissolubilmente a quelle frasi, a quelle parole. Una di quelle frasi o parole ci farebbe riconoscere l'uno con l'altro, noi fratelli, nel buio di una grotta, fra milioni di persone. Quelle frasi sono il nostro latino, testimonianza di un nucleo vitale che ha cessato di esistere, ma che sopravvive nei suoi testi, salvati dalla furia delle acque, dalla corrosione del tempo. Quelle frasi sono il fondamento della nostra unità familiare, che sussisterà finché saremo al mondo, ricreandosi e resuscitando neti piú diversi della terra. Ecco il messaggio, uivocabile, contenuto nel Lessico famigliare: i nostri genitori, i nostri fratelli, gli amici di allora sono i soli testimoni di quello che siamo stati, e che ora non siamo più. E forse è proprio questo il segreto del libro, vincitore del Premio Strega, che ottenne da subito un grande successo editoriale grazie, oltre alle numerose recensioni positive, anche e soprattutto al passaparola degli stessi lettori.
Resumos Relacionados
- Trilogia Della Citta' Di K
- Cent'anni Di Solitudine
- Violenza Intinma
- La Risposta Di Afsin
- Una Donna Diversa
|
|