Resumo de Altro Che....

Altro che "vu cumprà!, gli immigrati laureati ci sorpassano. e noi?
Pazienza, meglio un manager cinese che nessuno.
Che starà succedendo?
Succede, che inanzitutto non abbiamo più voglia di darci da fare, di sforzare le meningi e impegnare il cervello. a che pro in fondo?
Avendo stabilito che la laurea è un "pezzo di carta inutile" e non serve a far carriera, perchè perdere tempo sui libri?
Inoltre, diciamolo, non è che la cultura stia ricevendo grandi incoraggiamenti da parte dell istituzioni, naturale che siano sempre meno quelli che ci credono.
Così il vuoto si fa più vasto ogni giorno, e sprofondiamo, senza batter ciglio in un abisso d'ignoranza.
La noia, di conseguenza, è diventata un'epidemia nazionale più pericolosa dell'aviaria e inattaccabile dei vaccini. per noia, i figli di papà che di giorno marinano la scuola di notte vanno in discoteca bevono e si sfogano in bravate vandalistiche, per noia una ricca signora genovese svaligia le gioiellerie, per noia le ragazze per bene si divertono a rubare nei supermercati, "visto che niente come il rischio ti da quella scarica di adrenalina". dobbiamo forse pensare che questo sia un segno di decadenza?
Sì dobbiamo proprio pensarlo!
E ecco perchè i dati sui "vu cumprà" che in realtà sono "vu campà", cioè persone costrette e disposte a far qualsiasi mestiere pur di guadagnare quei soldi che spesso gli servono per far studiare i figli in patria, dovrebbero farci riflettere.
Ogni anno entrano circa 200mila stranieri. se il flusso degli arrivi, dei ricongiungimenti e delle nascite proseguirà a questo ritmo, gli immigrati dovrebbero raddoppiare entro dieci anni, superando i 5 milioni e mezzo di regolari. ed il futuro dell'Italia sarà simile a quello del Canada dove un sesto della popolazione è nato all'estero.
A quel punto non dovremo più stupirci se la prima della classe porterà il chador, se la maggior parte dei laureati sarà meticcia e se un gran numero d'imprenditori avrà gli occhi a mandorla. D'altronde il ritardo di crescita del nostro paese è oggi legato al basso livello d'istruzione in un momeneto in cui bisognerebbe apprendere il più possibile per poter reggere una competizione che non ammette l'ignoranza, invece oggi l'Italia a livello culturale è un fanalino di coda.
E visto che i nostri "cervelli" emigrano giustamente all'estero l'unica speranza che abbiamo per risollevarci sta ormai in questa malvista immigrazione dei "cervelli" dall'Europa all'Est, dall'Oriente all'Africa nera. ognuno di noi d'altronde ha i "cervelli" che si merita.

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