La Washington Connection E Il Fascismo Nel Terzo Mondo ? (vol I)
(Noam Chomsky ? Edward Herman)
Noah Chomsky riuscì a pubblicare nel 1973 uno studio monografico che descriveva la politica USA nel Terzo Mondo al di la delle versioni ufficiali di facciata. Prontamente ritirato dalla distribuzione a causa del contenuto definito ?antipatriottico?, il saggio fu successivamente ampliato dallo stesso Chomshy (fondatore della linguistica generativa, intellettuale che svolge da decenni il ruolo di coscienza critica della civiltà occidentale), in collaborazione con Prof. Edward Herman e pubblicato nella versione definitiva nel 1979. Nonostante la censura cui è stato sottoposto negli USA, il libro ha suscitato parecchio interesse in Europa e soprattutto Francia. La pubblicazione in lingua italiana ha dovuto attendere fino al 2005, ma il libro non pecca certo di scarsa attualità; tutt?altro: nel descrivere le logiche sottese alla politica ?imperiale? attuata dagli Stati Uniti dal primo dopoguerra alla fine degli anni ?70, introduce il lettore ad una più chiara comprensione dell?oggi, delle reali motivazioni (non certo quelle della ?lotta al terrorismo? e dell? ?esportazione della democrazia? sbandierate dalla propaganda mediatica occidentale) che guidano l?attuale politica aggressiva dell?Amministrazione Bush in particolare nei confronti del Medio Oriente. Scopo principale di questo lavoro di Chomsky ed Herman è quello di dimostrare come, al di la della credenza comunemente diffusa che gli Stati Uniti difendano la democrazia ed i diritti umani nel mondo, di fatto abbiano organizzato e gestito un sistema di Stati dittatoriali, basato sulla violenza e sulla corruzione, a salvaguardia dei propri interessi. Analizzando la storia dell?America Latina, del Medio Oriente e del Sud-Est Asiatico, in un periodo temporale che copre 3 decenni a partire dagli anni ?50, l?autore descrive, documenta con ricchezza di particolari e disvela al lettore come Cia e Pentagono siano stati promotori di regimi sub-fascisti e dittatoriali, che praticando la tortura e l?uccisione non solo di dissidenti, ma di intere popolazioni civili inerti, hanno garantito all?economia statunitense floridi mercati in cui operare senza preoccupazioni di tassazione dei profitti o conflitti sindacali, depredando e saccheggiando le risorse locali. L?indice principale del gradimento che i regimi dittatoriali godono presso l?Amministrazione USA è dato dal volume dei finanziamenti che comincia ad affluire non appena questi governi si sostituiscono ai precedenti governi democratici e danno il via libera a misure a favore degli interessi economici stranieri; finanziamenti che vedono una parte cospicua conferita in armi ed armamenti, fondamentali per garantire quella situazione di ?stabilità interna? che è garanzia indispensabile per instaurare un clima favorevole agli investimenti delle multinazionali. La prassi di screditare dapprima qualsiasi governo del terzo mondo che si avvia sulla via della democrazia e delle riforme a favore delle popolazioni, tacciandolo di ?comunismo? e ?terrorismo? per poi instaurare in sua vece con la violenza un governo ?amico? dittatoriale e corrotto, costituisce il life-motive di ogni intervento descritto nel libro attuato nelle più diverse parti del pianeta. Un esempio tra i tanti ampiamente trattato è la troppo poco conosciuta vicenda di Timor Est, dove nel 1974 dopo aver ottenuto l?indipendenza dal Portogallo il paese vive un breve ma sanguinoso conflitto interno che sancisce la vittoria del FRETILIN, fronte nazionale moderato e riformista che, col sostegno popolare si avvia a varare una riforma agraria a favore della popolazione, una campagna di alfabetizzazione, il controllo degli investimenti esteri ed una politica estera di non allineamento. Ce n?è abbastanza perchè i paladini dei diritti umani scatenino una massiccia campagna di disinformazione, attribuiscano al FRETILIN il marchio infamante (ovviamente per cosiddetto ?Mondo Libero? ) di movimento comunista e terrorista, e fingano di guardare dall?altra parte, dopo aver dato via libera all? Indonesia, che armata fino ai denti dal governo Americano può dare inizio ad un genocidio compiuto nel silenzio, anche grazie al divieto per la Croce Rossa Internazionale e qualsiasi altra organizzazione umanitaria di accedere a Timor Est. Nel libro non viene tralasciato il resoconto e l?approfondimento degli effetti ?benefici? che l?esportazione della democrazia e dei diritti civili ha avuto in vaste parti del mondo le cui tragiche vicende sono più note al grande pubblico, dalle Filippine di Marcos al Nicaragua di Somoza, talmente corrotti e sanguinari da mettere in imbarazzo persino l?ineffabile Amministrazione Americana, dal Cile di Pinochet, alla guerra in Vietnam. Alla dottrina della ?Sicurezza Nazionale? nel cui nome sono giustificabili i più efferati crimini, ed alla ironicamente definita ?Stampa Libera?, sempre prona e pronta a promuovere l?immagine di un?America portatrice di diritti umani, fanno da contro-altare le denunce delle associazioni per i diritti umani, della Chiesa che specialmente in America Latina si è schierata con decisione dalla parte dei più poveri; e per quanto concerne l?informazione, l?impegno di chi non si accontenta delle ?verità ufficiali? ma senza lasciarsi intimidire lavora per consegnare a tutti una corretta ricostruzione dei fatti.
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