Resumo de Storie Di Ordinaria Follia

Raccolta di racconti pubblicata nel 1967, opera "cult" per più di una generazione e forse la più significativa di Bukowski. Egli, come Hemingway, Faulkner, Fante e qualche altro rappresenta con crudezza di immagini e semplicità di scrittura un esempio di come la letteretura americana sia diversa da tutte le altre. Essa conserva nell'immediatezza delle descrizioni che appaiono come "fotogrammi" mostrati uno dopo l'altro con una conseguenzialità stringente, e nella materia quotidiana, autobiografica che, nel caso del nostro autore, s'immerge spesso nella trivialità e nella visceralità di una vita randagia, le sue caratteristiche distintive.
Il sottotitolo della raccolta: "Erezioni, Eiaculazioni, Esibizioni", ci catapulta senza infingimenti nell'universo bukowskiano. Lui, il protagonista, che è l'autore stesso, ha 50 anni, pochi dollari in tasca, lavori sempre precari, vive spesso in bettole da quattro soldi e ama passare le giornate alle corse dei cavalli, a sbronzarsi oppure, attvità preminente, a cercare una donna con cui fare sesso. Nel suo vagabondare da "barbone", da "fallito", nel suo vivere la sessualità in modo libero e carnale vi è però una protesta spirituale e sociale al tempo stesso. E' l'uomo che si rivolta contro la falsità e l'ipocrisia dei rapporti coi propri simili e contro una società che dietro i lustrini e i belletti del "miracolo americano" nasconde ancora molti lati oscuri, razzismi irrisolti, nuove guerre colonialiste alle porte. Ma, tutto questo, interessa poco al nostro Buk che ad esempio, nel racconto "Sei pollici", immagina di dimagrire al punto da ridursi alla statura di sei pollici e così poter sguazzare come un impudico Pollicino tra le grandi tette e i peli del pube della sua donna, di riuscire a trafugare 23 mila dollari da una cassaforte, grazie alla sua piccola dimensione, e spassarsela per un pò al Sunset Motel da cui ammirare le fantastiche colline di Holliwood. Insomma, leggere quest racconti è benefico, è un bagno nelle acque del vivere liberi senza padroni, del sesso più sfrenato e irriverente, dell'amore per la poesia e per il whiskey. Il linguaggio semplice, viscerale come un vomito, a volte fatto di lunghi periodi scritti di getto, senza preoccuparsi di punteggiature o regole grammaticali, vi guideranno nelle atmosfere di un America sbronza e "on the road" che vive alla giornata coi suoi mille mestieri e che ancora sa ridere di se stessa.

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