About A Boy
(Nick Hornby)
Confesso di avere un debole per il modo di scrivere di Nick Hornby e trovo che "About a Boy" sia il romanzo più divertente che abbia scritto. Ricordo di averlo letto tutto d'un fiato e di avere riso come mai mi era capitato per la lettura di un libro; penso che lo stesso autore si sia divertito molto scrivendolo in quanto questo senso di giocosità trasuda dalle pagine del romanzo. Nick Hornby ha una capacità straordinaria nel creare situazioni comiche o grottesche e nel mettere in bocca ai propri personaggi battute esilaranti, sebbene ognuno di essi (e ciò vale anche per altri titoli della sua produzione) possieda un lato malinconico o quanto meno serio. "About a Boy" si snoda su due livelli di narrazione che corrispondono ai due protagonisti principali: Will Freeman e Marcus. Il primo è un trentaseienne single, benestante e nullafacente, in quanto vive delle royalties che gli arrivano per una sciocca ma famosa canzoncina di Natale che scrisse il padre e della quale non è per nulla orgoglioso. Will è quello che si può definire un vero "fico": automobile sportiva, vestiti alla moda, casa arredata con stile e corredata da ogni tipo di diavoleria tecnologica; non ha una storia d'amore in corso e corteggia donne separate, meglio se abbandonate dal marito, convinto che nessuna di loro vorrà di nuovo cominciare una storia duratura. Un uomo cinico, certo, ma anche tremendamente infantile, che ad un certo punto della sua vita inizia a frequentare un centro sociale nel quale si organizzano incontri con madri separate. E' qui che Will conosce Fiona, donna dall'aspetto dimesso, hippie convinta e vegetariana, con la passione per Joni Mitchell, Bob Marley e Roberta Flack, ma anche madre separata soggetta a crisi depressive che la spingono a tentare il suicidio. Fiona ha un figlio, Marcus, un dodicenne che non somiglia affatto ai suoi coetanei: veste in maniera antiquata, indossa strani copricapo di lana, canticchia anche in classe "Killing me softly" ed ascolta la stessa musica che ascolta la madre, anzichè i Nirvana o i gruppi di hip-hop come fanno gli altri ragazzi. Will e Marcus, frequentandosi, apprendono ognuno qualche cosa dall'altro e Nick Hornby riesce abilmente a delinearne i contorni ed a descriverne i sentimenti, tanto che forse non è esagerato definire "About a Boy" un romanzo di formazione. Dialoghi scoppiettanti, situazioni comiche ma anche momenti amari: lo chef Hornby dosa sapientemente i suoi ingredienti tanto che alla fine, proprio come può succedere nel mangiare un piatto particolarmente succulento, si resta delusi perchè è finito. Ed alla fine è inevitabile chiedersi chi è il ragazzo a cui fa riferimento il titolo: è forse Will, trentenne che non vuole crescere e affetto dalla sindrome di Peter Pan oppure è Marcus che a dispetto dell?età deve già fare i conti con problemi da adulti? Per chi non ha mai letto nulla di Nick Hornby è il titolo giusto per avvicinarsi a questo scrittore, definito non a caso dalla critica britannica come il migliore della sua generazione. Per chi invece già lo conosce, attraverso titoli come "Fever Pitch" oppure "High Fidelity", questo romanzo sarà un vero momento di godimento.
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