Resumo de I Persiani

Ok?visto l?ultimo successo dei Sette contro Tebe lasciatemi fare una breve recensione anche dell?altra maggiormente rappresentata opera di Eschilo , i Persiani. Eschilo era figlio di Euforione di Eleusi e nacque nel 525 a.C. ad Eleusi, cittadina distante circa 20 km da Atene e centro dei culti misterici . Egli vide la fine della tirannide di Pisistrato, che fu continuata da Ippia e Ipparco (560 ? 527 a.C.) e assistette all?istaurazione della democrazia (510 a.C.).
Nel 490 a.C. Eschilo combatte a Maratona (1° Guerra Persiana) e forse nel 480 a.C. combatte anche a Salamina. In questa data si colloca la nostra storia.
PERSONAGGI:
CORO di vegliardi Persiani
Atòssa
ARALDO
Ombra di DARIO
SERSE
L'azione si svolge in un'antica piazza di Susa in fondo si vedono le tombe dei re persiani. Ricordiamoci dell?unità di Tempo, di Luogo e di Azione alla base della tragedia greca. Come è noto, nei Persiani Eschilo affronta la storia del re di Persia, Serse, figlio di Dario, che ha guidato in una sventurata spedizione le navi persiane contro la Grecia, riportando un?orribile sconfitta presso Salamina. Salamina, naturalmente (480 a.C.) è un richiamo alla Storia reale. I Persiani è l?unica tragedia greca di argomento non mitologico e l?unica a trattare un episodio storico: la vittoria dei greci sugli invasori persiani a Salamina (dove pare lo stesso Eschilo avesse combattuto) in una battaglia che cambiò il corso della storia. Il 29 settembre del 480 a.c. (dieci anni quasi dopo Maratona) grazie alla manovrabilità delle navi elleniche di fronte alle troppo numerose (e mal comandate) navi Persiane, Serse stesso è spettatore della disfatta. Salamina è vittoria greca, ma soprattutto ateniese. Con un?intuizione unica Eschilo non mostra i vincitori, ma i vinti. La scena si apre con la presenza degli anziani cortigiani di Persia che si riuniscono nella sala del trono in attesa delle notizie della guerra. Un senso di profonda e orribile sventura grava sull?assemblea, mentre ai presenti si unisce la regina Atossa che esplicita il senso di frustrazione e di sconfita di tutti i Persiani. Essa è turbata da un sogno premonitore : "Sempre, da quando il figliuol mio l'esercito spinse, e partí, bramoso di distruggere la Ionia terra, fra notturni sogni vivo commista." (dalla traduzione di Ettore Romagnoli). Giunge l?araldo ad annunziare la sconfitta della flotta persiana e questo conferma, naturalmente, i timori dei presenti. A questo punto, evocata, appare l?ombra di Dario, il vecchio Re. I Persiani apprendono che le sventure continueranno ed altri lutti e altre sconfitte attendono le armate in Beozia e a Platea. L?ombra di Dario esorta i Persiani a non combattere più contro i Greci ed a riportare Serse a più miti coinsigli, poiché suo figlio ha peccato di ?????? ? ùbris ? "orgoglio/tracotanza" e questo nella antica tragedia greca è sempre motivo di forte disappunto per gli dei?.che sono antropormofizzati. Giunge Serse sconfitto e si lamenta insieme al Coro di tutte le morti e del suo triste destino. Il coro, ha un?importanza che non viene ben concepita dalla mentalità moderna per quanto riguarda la narrazione della tragedia: si potrebbe dire che è il Coro stesso il vero protagonista dell? opera, in quanto riassume ed impersonifica sia l?io narrante sia il sentimento poplare degli spettatori, a cui Eschilo tende in quanto la tragedia veniva ad essere rappresentata per vincere l?agòne tragico. Naturalmente i moderni interpretano tutto il contrario privilegiando i caratteri dei singoòli protagonisti rispetto al lungo dipanarsi delle strofe e delle antistrofi?eppure è proprio nella lamentazione del coro che Eschilo raggiunge, a parer mio, una delle massime sue punte liriche?la rappresentazione degli sconfitti, il senso di una ancor maggiore tragedia incombente?.

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