A Sangue Freddo
(Truman Capote)
A SANGUE FREDDO (In Cold Blood) di Truman Capote, 1965 Nuova Bibloteca Garzanti Pp. 391, 14 ? Traduzione di Mariapaola Ricci Dèttore 15 Novembre 1959, Holcomb, Kansas occidentale: la famiglia Clutter viene sterminata nella notte. Nessun furto, nessun apparente movente. L?opinione pubblica si appassiona al caso, tutti si sentono coinvolti perché per questa volta il Male si è insinuato tra le trame di una vita normale, onesta, quasi banale. Potrebbe capitare a chiunque. Truman Capote, autore americano all?epoca già noto al grande pubblico, decide di dedicarsi a questo sconvolgente episodio di cronaca locale, impegnando tutte le sue energie nella ricerca di informazioni. Intervista gli investigatori, i vicini di casa delle vittime, gli amici, gli avvocati, i passanti, ma soprattutto, una volta identificati, i colpevoli. Uno sguardo imparziale, il suo, capace di rintracciare un?umana pietà anche nei comportamenti dei due psicopatici autori dei delitti, Perry Smith e Richard ?Dick? Hickock. Il risultato delle sue ricerche e indagini si articola nel docu-romanzo A sangue freddo, portato sul grande schermo da Bennett Miller nel 2005 con il medesimo tiolo, opera che frutta l?Oscar come migliore attore protagonista a Philip Seymour Hoffman. Il testo di Capote è già di per sé fortemente cinematografico: va oltre la semplice documentazione giornalistica, cerca di sviscerare la psicologia dei personaggi coinvolti e di ricostruire ogni minimo dettaglio funzionale alla comprensione delle cause (ammesso che ne esistano) della strage. La prima parte dell?opera è costruita, come attraverso un montaggio alternato, puntando i riflettori ora sui due balordi in cerca di fortuna, ora sulla routine della famiglia Clutter, fino al momento in cui le due strade si incontrano nella fatidica notte dei quattro omicidi. Capote ricostruisce l?andamento delle indagini, le reazioni di chi conosceva i defunti Herb, Bonnie, Nancy e Kenyon, nonché la fuga irrazionale dei due malviventi, per approdare alla parte conclusiva del romanzo, L?angolo, in cui l?attenzione si concentra sui processi e sullo stato d?animo di Perry e Dick. Quello che emerge, al di là dell?episodio di cronaca, è un resoconto nitido e preciso di una realtà rurale, in cui la malvagità e la follia umana trovano terreno fertile per commettere un crimine fuori dal comune, ma quello che lascia più sconvolto il lettore è la capacità dell?autore di tenersi in disparte, di non giudicare, di lasciare che i fatti si compiano senza filtri. Questo sembrerebbe il metodo giusto per rintracciare la verità, le cause, le motivazioni: lasciando libero il lettore, Capote potrebbe riuscire a catapultarlo in quella tragica notte, con i suoi rumori, odori, i gemiti e le frasi smorzate, la rabbia, lo choc, il terrore. E se invece nulla di quel lontano 15 Novembre avesse un senso? D?altronde è lo stesso Perry a confermarcelo: <<[I Clutter] non mi avevano mai fatto nulla di male. Come certa altra gente. Certa gente che mi ha messo in croce per tutta la vita. Forse è solo che i Clutter erano quelli che la dovevano pagare per tutti.>> A sangue freddo si conferma il miglior resoconto giornalistico di tutti i tempi: un reportage sulla realtà e sulla spietata illogicità di certe azioni umane.
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