Resumo de Il Paradiso È Altrove

IL PARADISO E? ALTROVE
Di Mario Vargas Llosa

Forse è stato il fatto che la nonna di Paul Gaugin, Flora Tristàn, sia nata ad Arequipa, la città natale di Vargas Llosa, e che lo stesso pittore abbia vissuto in questa città fino ai sette anni, che ha dato l?idea all?autore di scrivere due storie in uno stesso libro, quella della nonna e del nipote, storie che procedono in parallelo, a cinquant?anni di distanza l?una dall?altra.
C?è da dire, però, che le due vite hanno ben poco in comune, salvo il fatto d?essere state esistenze tribolate e, nello stesso tempo, pur per motivi diversi, non prive di grandezza. Anzi, sotto un certo aspetto, la vita della nonna ha caratteristiche di straordinarietà che la rendono più grandiosa, epica e degna di attenzione di quella del nipote, la cui esistenza, banale fino a una certa età, poi attraversata da indigenza, furori creativi, alcol e una follia latente dovuta in gran parte alla sifilide, malattia a quei tempi difficilmente curabile, non può essere disgiunta dalle sue opere, che la testimoniano e la riscattano.
Flora Tristàn nasce da padre peruviano e madre francese, ma viene considerata una figlia naturale perché non si riesce a provare che i genitori si siano effettivamente sposati. Mariano Tristàn fa parte di una famiglia ricchissima di Arequipa, ma Flora verrà privata della legittima eredità dallo zio, che incamera tutti i beni della famiglia. E non basterà un viaggio e una permanenza di nove mesi in Arequipa da parte di Flora per entrare in possesso dei suoi beni. Dovrà cavarsela da sola, come sempre.
Flora resta orfana di padre ad appena cinque anni, vive con la madre a Parigi e si sposa giovanissima con un tipografo, che la maltratta e la costringe a subire tre gravidanze: l?ultima finisce con la morte del bambino. Incapace di sopportare le angherie del marito, la sua violenza, l?ubriachezza e, soprattutto la condizione di donna, sottomessa all?uomo e ridotta in stato di schiavitù, abbandona il marito, portandosi via i figli. La cosa, considerata l?epoca, è già, di per sé, un evento straordinario. Flora diventerà a poco a poco un?eroina, si batterà per l?emancipazione delle donne, per il riconoscimento dei loro diritti e per la parità tra i sessi. Da autodidatta si costruisce una cultura e scriverà alcuni libri, uno dei quali, Le peregrinazioni di una paria, avrà un notevole successo. La sua attività più meritevole, comunque, sarà quella di propagandare L?unione operaia, un movimento che prende le distanze sia dai sansimoniani che da i furieristi, proponendo una visione del mondo del lavoro straordinariamente moderna e attuale.
Per quanto riguarda la ricostruzione della vita di Paul, figlio di Aline, sposata Gaugin, a sua volta figlia di Flora e del tipografo, Llosa ci propone, per lo più, eventi noti, essendo la biografia del grande pittore diffusa in varie versioni. Ha comunque il merito di romanzarla quel tanto che basta da renderci il personaggio vivo e la sua storia, in particolare quella tahitiana, ricca di dramma e di pathos.
Il testo, comunque, non ha lo spessore dei lavori più noti di Llosa, come La ciudad y los perros o La casa verde. L?impressione che si ha, leggendolo, è che l?autore, dopo aver deciso di rendere omaggio a due suoi illustri concittadini, si sia trovato impaniato in una faticosa opera di ricostruzione che, in un certo senso, ha limitato la sua vis creativa, costringendolo a una sorta di conflitto d?identità, a scegliere ora il ruolo di storico, ora quello del romanziere. Il risultato è un procedere lungo un?erta scoscesa, ancorché immersa in un paesaggio tra i più suggestivi.

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