Resumo de Gli Uomini Eguali

La provocazione, la sfida di un ragazzino: uno straccio rosso issato un Primo maggio sull?albero più alto del Maccaferri, il quartiere di Bologna in cui vive. Così prende il via il racconto della vita di Torquato Bignami, classe 1910, comunista, padre di Maurice, autore de ?Gli uomini eguali?. ?Da vent?anni, mio padre lavora a mettere in ordine i pezzi della sua giovinezza, a raccontare come è nato agli uomini, alla politica, alla guerra e all?amore. È una vita bella, la sua, una storia spesa senza risparmio?.

Gli appunti, le memorie, i volti e le parole dei compagni di lotta. Un manoscritto resta dentro un cassetto. Maurice Bignami sa che di quel progetto ? scrivere un romanzo sulla vita del padre ? deve occuparsene da anni. Lo fa quando gli arriva la notizia dell?aggravarsi delle sue condizioni e della morte, data per imminente dai medici: ?Ha novant?anni e sta morendo in un letto d?ospedale?tuttavia quando mi diranno che è morto, so già che prederò il manoscritto e inizierò a darmi da fare?.

La narrazione di un?esistenza si intreccia con la storia di un secolo di conflitti. La miseria di un?Italia uscita con le ossa rotte dalla prima guerra mondiale, la fame che si taglia col coltello. Il contrasto tra ricchi e poveri, padroni e operai. Lo scontro con il fascismo, le attività clandestine, la prigione, le lotte raccontate attraverso gli occhi di un ragazzo che si fa uomo. Torquato diventa operaio specializzato al tornio. Un?altalena di assunzioni e licenziamenti negli anni in cui avere addosso l?etichetta di comunista vuol dire vivere fuorilegge. A ventitré anni viene arrestato per la prima volta, condannato a dieci anni di reclusione e poi amnistiato. Andrà a Parigi, tornerà in Italia, sarà arrestato altre volte tra il 1933 e il 1943. Finché, dopo l?8 settembre, entrerà nelle fila della Resistenza.
A fare da contrappunto al racconto della vita del padre, sei capitoli (ognuno contraddistinto da un colore: blu, verde, rosso, giallo, magenta, ciano) in cui Maurice Bignami, militante comunista, membro di Potere Operaio e Prima Linea fa un?incursione nella Storia e nella storia di suo padre. Raccontando il loro difficile rapporto, ripensa alla sua generazione, agli anni Settanta e alla lotta armata in Italia. Ma quello di Bignami è prima di tutto un atto di omaggio al padre, ad un uomo che ha vissuto con grande coerenza, subordinando le scelte personali alla fedeltà ad un ideale.

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