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Angeli E Demoni
(Dan Brown)

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Dopo il Codice da Vinci, sull'onda di un battage pubblicitario mostruoso e grazie anche a una distribuzione titanica è arrivato in Italia il secondo libro di Dan Brown, che poi sarebbe il primo, talmente mal riuscito che nessuno se l'era mai filato, finchè, per vari motivi, "the da vinci code" non è divenuto un caso letterario e non l'ha fatto riesumare dal dimenticatoio. Dove, a mio avviso poteva tranquillamente restare.

Inutile parlarvi della trama che potete leggere dovunque e che tutti sanno perchè se n'è straparlato, vi dirò solo le mie impressioni critiche.
L'unica cosa buona del romanzo è la capacità di tenere il ritmo. L'avrò letto in non più di due giorni, a perdifiato. C'è da dire percò che anche Mission Impossible 2 o Speed 2 sono film avvincenti ma restano delle puttanate colossali, esattamente come questo libro, che, per inciso, è un soggetto perfetto per farne un film americano: bombe all'antimateria, il vaticano che rischia di saltare per aria, preti scienziati con figlie a carico, arte e mistero, sette segrete...
Il tutto trattato in maniera grezza, grossolana, offensiva a volte:
come italiano e come romano mi sono sentito offeso quando Brown dice che i vicoli di roma puzzano di piscio, come cattolico mi sento offeso dalla banalità con cui Brown tratteggia e fa esprimere i religiosi: " O madre, piena di grazia... voi siete la Chiesa... solo voi potetere capire il sacrificio del vostro figlio unigenito...Oh, Gesù mio... salvaci dalle fiamme dell'inferno... porta tutte le anime in paradiso, soprattutto le più bisognose della tua pietà."
Non mi meraviglia che la Chiesa non gradisca questi libri, se dovessimo dar retta all'immagine superficiale e grottesca che ne dà Brown il clero sarebbe veramente mal messo!
L'autore procede per luoghi comuni, inventa situazioni e nomi ai limiti del ridicolo (una guardia svizzera che si chiama Olivetti, tipico cognome svizzero..., un sacerdote Ventresca..., perchè non mettere anche il cardinal Soppressata a questo punto? ma per favore!), i sigilli degli Illuminati poi (che si leggono anche al contrario) sembrano usciti da Topolino o dal manuale delle giovani marmotte.
Quel che è peggio poi è il trattare una tematica così delicata come il rapporto tra fede e scienza in maniera così sciatta e qualunquista, sfruttarla soltanto per la sua capacità di creare scalpore e quindi pubblicità, esattamente come il Graal, Cristo e la Maddalena in Angeli e Demoni.
Il libro in effetti suona molto come prove generali del "codice", di cui è una sorta di brutta copia; a me fra i due comunque, è piaciuto di più, forse perchè ambientato a Roma e non a Parigi e dunque potevo orientarmi meglio nello svolgersi delle azioni.
Il finale poi è semplicemente pietoso, privo di ogni credibilità; d'accordo che è un romanzo di fantasia ma mica si può scrivere qualunque cazzata ci passa per la testa.
In definitiva dunque lo giudico molto mediocre e considero l'autore un americano cialtrone con poche idee molto confuse e stereotipate sull'Europa e sul Vaticano.



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