L'eco Delle Risaie
(Anna Moi)
Delicati racconti nella Saigon del dopoguerra.
Una scrittura elegante nella sua sobrietà, preziosa e delicata come i dipinti orientali, che con una vena di poesia che stempera anche i ricordi privati e collettivi più dolorosi ci regala il ritratto di un Vietnam contemporaneo poco noto, insolito, persino impensato. ?Il paese più divertente e più tragico del mondo?, scrive l?autrice, che ne sottolinea le particolarità e le contraddizioni con fine ironia, lievità e sapiente raffinatezza.
La fine della guerra non ha cancellato i problemi di sempre: elettricità e acqua corrente continuano ad essere beni preziosi, e per sopravvivere è necessario fare più lavori, accumulando identità multiple. Per far fronte al peso di una quotidianità così difficile, la protagonista si rifugia nella musica, facendo del canto la sua principale ragione di vita.
Cantare è il modo più efficace per imparare a respirare; respirare è il modo migliore per vincere la paura, arrivando ad innalzarsi oltre i limiti umani.
Indimenticabile la figurina evanescente e sottile, forte e dolce, della maestra di canto Fiore di Pesco, capace di insegnare le tecniche più sofisticate per far parlare la mente col cuore.
Il libro uscì nel 2003 per le edizioni e/o. L'autrice, Anna Moï, una volta si chiamava Thien-Nga ("Cigno Celeste"), che sembra il nome di un hotel di Saigon. Lasciò il Vietnam nel 1973 (a diciotto anni) per fuggire dagli orrori della guerra e trovò rifugio a Parigi, dove lavorò come stilista. Oggi è tornata a vivere nel suo Paese: nei pressi della città di Ho-Chi-Min, in un'abitazione su palafitte.
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