Resumo de La Passione Di Artemisia

Quattordici maggio 1612. Il pittore Orazio Gentileschi accompagna la figlia Artemisia, stuprata dall?amico e collaboratore Agostino Tasso, a un processo che si rivelerà per la giovane un?inutile tortura fisica e spirituale.
Con le dita strette da quella corda che chiamano sibilla, la pittrice Artemisia Gentileschi dovrà difendere se stessa, vittima, da un mondo uomo che la vuole colpevole.
Così l?americana Susan Vreeland comincia il suo sensibilissimo racconto, descrivendo una tortura che colpisce allo stesso tempo la donna e l?artista e che sarà il punto di origine dal quale si dipanerà poi tutto il romanzo.
La vita e i quadri di Artemisia Gentileschi vengono osservati e reinventati, alla luce di questo atto di violenza iniziale, da un?autrice carica di sensibilità e autenticità. Ogni momento della vita della prima pittrice donna viene raccontato con una penna che ricorda la sofferenza e l?umiliazione ricevuta dalla ragazza Artemisia. Ogni quadro che l?artista crea è, per l?Artemisia della Vreeland, un riscatto, e un mostrare al mondo la rabbia e il disgusto di chi non ha ricevuto giustizia e non riesce a dimenticare.
Storia e dramma di amore, passione e odio irrefrenabile e creativo, il romanzo si trasferisce da una città d?arte all?altra, da Roma a Firenze a Napoli, fino ad arrivare alla corte di Londra dove Orazio Gentileschi si è trasferito e da dove richiama sua figlia nella vana ricerca di un poco meritato perdono.
Susan Vreeland, con una lingua essenziale ma vibrante, carica di tensione e a tratti di poesia, ma che rimane comunque solida e sanguigna, racconta al lettore la storia di una donna ferita ma viva, e di un?artista che in ogni opera è riuscita a riversare questa sua ferita e questa sua vita. Immedesimandosi con una schietta prima persona, l?autrice descrive la genesi di alcuni dei quadri più famosi di Artemisia Gentileschi con dettagli indimenticabili, e calando il lettore nella mente e nel cuore arrabbiato e sensibile di una pittrice che ha usato il suo stesso sangue per colorare la morte di Oloferne, avvenuta per mano di una Giuditta per niente divina.
E? con la voglia di correre a vedere, o rivedere, i quadri di questa artista appassionata, che si esce dall?ultima pagina del romanzo, per controllare quanto li abbia investiti la luce delicata e sincera di questa narrazione. Per trovare ancora di più, dietro ogni pennellata, la storia di una donna e della sua passione.

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